A day with you is never dull!

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  1. Ayuna
     
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    ϟ LILY EVANS ϟ GRYFFINDOR


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    Lily era sempre stata una ragazza mattiniera. Aveva sempre pensato che la mattina fosse il momento più bello della giornata e per questo, fin da piccola, era sempre stata la prima a svegliarsi. Le piaceva alzarsi quando il sole era da poco spuntato e il mondo era avvolto nella sua luce oro tipica del mattino. Le piaceva il colore rosato che le nuvole ed il cielo avevano la mattina. Aveva sempre pensato che anche il mondo apparisse più bello la mattina. Anche quel giorno non fece eccezione. La sua sveglia suonò verso le 7 e Lily la spense subito con la mano dato che era già sveglia. Aveva il naturale dono di aprire sempre gli occhi pochi minuti prima che la sveglia suonasse. Lily si alzò, stiracchiandosi, con tutti i capelli arruffati davanti agli occhi. Agitò la testa e i capelli le scivolarono all'indietro, simili ad un intricato nido. Sapeva che avrebbe sovuto lottare con i suoi capelli rossi e che quasi certamente avrebbero vinto loro. Si mise a sedere sul letto guardando il panorama fuori da una delle finestre. Il sole illuminava il parco di Hogwarts di mille sfumature di oro. Il prato brillava come fatto di tanti smeraldi verdi, il lago nero scintillava al sole come se l'acqua fosse cristallo. Solo la Foresta Proibita era oscura e sinistra come sempre. Lily si alzò con uno sbaidglio. La prima cosa che faceva ogni mattina era una bella doccia, per schiarirsi le idee e svegliarsi completamente. Fu così anche quella mattina, si fece una lunga doccia calda e rilassante mentre pensava a quello che avrebbe dovuto fare quel giorno. Per prima cosa avrebbe fatto colazione, aveva una fame da lupi e sapeva che una buona colazione è il modo migliore per iniziare la giornata. Con il giusto apporto di zuccheri il suo cervello sarebbe stato pronto ad affrontare le lezioni e lo studio. Lily ci teneva ad essere attenta a lezione, era una studentessa volenterosa e cuoriosa che amava le lezioni che seguiva. Quando ebbe finito uscì dalla doccia e loottò un po' con i suoi capelli. Come prevedibile vinsero loro e LIly sbuffò maledicendoli. Infilò la bella divisa di Grifondoro e uscì dal dormitorio. Non el ci volle molto per raggiungere la Sala Grande, ma nel tragitto perse qualche minuto a ricambiare i saluti dei quadri appesi alle pareti. Dopo sei anni ormai li conosceva quasi tutti. La Sala Grande era ancora poco affollata a quell'ora e Lily si sedette tranquillamente al centro del lungo tavolo dei Grifondoro. Mentre si serviva uova e succo di zucca, si guardò intorno in cerca di un viso conosciuto.
     
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  2. -Alive
     
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    ϟ Marlene E. McKinnon ϟ Gryffindor





    Avete presente quelle volte in cui vorreste che tutto il resto sparisse, che l'intero mondo terminasse in quel determinato momento, che la vostra vita andasse per una volta nel verso giusto? Beh, era quello che pensai io quando dei maledettissimi raggi di sole penetrarono tra le tende rosso-oro della mia stanza fino a colpirmi gli occhi. Stavo sognando una bellissima vacanza estiva, su un altrettanto magnifica isola sperduta in mezzo all'oceano solo con i miei amici. Ero così presa da quel sogno da sentire la fine sabbia dorata passarmi tra le dita, l'acqua tiepida del oceano limpido lambirmi le gambe e i raggi del sole baciare la mia pelle. Potrete quindi immaginare quanto fossi infastidita quando quell'illusione svanì improvvisamente in un ringhio sommesso. Tentai inutilmente di rimettermi a dormire, sperando che il sogno continuasse, ma dopo qualche minuto dovetti rinunciare. Con un gesto irato lanciai le coperte ai bordi del letto e ringraziai il cielo di dormire in un letto unico e non a castello. Mi alzai e raggiunsi il bagno per una bella doccia calda. Il getto dell'acqua riuscì a distendere un po' i miei nervi, che era proprio l'effetto che più desideravo. Non volevo cominciare la giornata con la luna storta, non potevo, davvero! Quando finalmente mi decisi a uscire dalla doccia il bagno era completamente immerso nella nebbia creata dal vapore acqueo. Mi asciugai velocemente e in tutta fretta cercai di vestirmi alla bell'e meglio mentre ignoravo il freddo che cominciava a mordere il mio corpo. Brutto segno, l'inverno sta arrivando! Guardandomi attorno notai che il letto di Lily era vuoto. Tipico di lei uscire un sacco di tempo prima per svegliarsi del tutto e fare colazione. Io invece ero solita svegliarmi in ritardo e così finivo spesso per arrivare leggermente in ritardo a lezione. Mi piace dormire, che male c'è a viziarmi un pochino? Sapevo esattamente dove trovare la Grifondoro e così mi affrettai a raggiungere la Sala Grande. Come pensavo c'erano pochissimi studenti in giro, probabilmente ancora tutti a nanna. In genere anche io a quell'ora dormivo ancora sommessamente sotto le coperte, ma non quel giorno. Notai la testa rosso fuoco di Lily anche dalla porta d'entrata e così la raggiunsi velocemente. Oh dolce Lils, cosa fai tu qui a quest'ora? Dissi mentre mi sedevo accanto a lei fingendo di recitare.
     
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    ϟ DORCAS MEADOWES ϟ HUFFLEPUFF


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    Dorcas si guardo un secondo allo specchio con una faccia a dir poco scettica. LA spazzola che aveva in mano sembrava un arma dei primitivi , una specie di clava e Dorcas pensò che l avrebbe di sicuro preferita a quello che aveva davanti agli occhi . I suoi capelli del colore del oro avevano una strana piega punk visto che la ragazza si era rigirata tutta la notte , di colpo sentii la mancanza di sua madre , si sarebbe lamentata , assolutamente ma avrebbe saputo di sgarbugliare quella ..quella cosa informe che aveva in testa. La Tassa diede un ultimo sguardo disperato alle sue condizioni
    al Diavolo mi farò una doccia almeno quella mi aiuterà
    Al ritorno da essa Dorcas riprese la spazzola , di nuovo impugnandola con la clava e inulto dopo insulto riuscii a districare tutti i nodi .
    mi devo appuntare questa genialata in ecco perché non sono una corvonero mamma parte seconda
    Sbuffando sonoramente in un modo poco signorie e femminile in un modo che sua madre avrebbe di sicuro odiato si stese di nuovo sul letto a baldacchino già rifatto , incredibile quanto fossero silenziosi gli elfi domestici . Si ripromise come al solito di andare a ringraziarli nelle cucine promessa che alla fine non manteneva mai non perché non volesse ma perché non se lo ricordava proprio. Uscita dalla stanza guardo la sala comune deserta , storse un po’ il naso magari era ora di andare a fare colazione in sala grande e non direttamente in cucina come faceva di solito . Decise di aggiustarsi giusto un po’ la cravatta e di assicurarsi di avere la macchina fotografica , era assurdo per lei pensare di non passare un giorno con la sua fotocamera ormai la vedeva come un estensione di se esattamente come una bacchetta. Arrivata in sala grande si guardo in giro non si era neanche resa conto che fosse così presto , stava per fare dietro front e andare veramente dagli elfi in cucina quando vide una capigliatura famigliare , una specie di fuoco , non ci mise molto a capire chi era , visto che inoltre era nel tavolo dei grifondoro. Si avvicino a Lily anche se a metà strada si fermò vedendola pensare pensò solo … al davolo io ci provo
    Ciao Lily
     
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  4. October *
     
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    ϟ Alice Bryce ϟ Gryffindor


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    I miracoli sono sogni che diventano luce -Alan Drew



    Ma nonostante molte volte avessi sperato in un intervento divino nella mia piatta vita, di certo quella mattina non era una di quelle volte! La sola idea di alzarmi dal letto, di abbandonare le mie calde coperte e di essere scagliata fuori dai miei sogni mi fa rabbrividire tutt'ora! Già, non sono mai stata una ragazza puntuale, meno che mai le prime ore di lezione, ma chissà per quale strana ragione i professori non mi rimproveravano più di tanto. Forse gli facevo pena o forse le mie occhiaia testimoniavano il mio sonno pesante! Fatto sta che non ero una mattiniera, non come Lily ovviamente! Quella ragazza aveva la capacità innata, nonché spaventosa, di svegliarsi sempre prima della sveglia, mentre io avevo quello di dormire anche mentre suonava!
    In più quella mattina non avevo assolutamente voglia di svegliarmi, vogliate per il piacevole tepore delle coperte o per la comodità del cuscino, ma non avevo alcuna intenzione di abbandonare i miei sogni, quella volta più che mai! Come si tutti i sogni non ci si ricorda mai l'inizio e infatti riesco a ricordarmi solo una grande macchia rosata con qualche sfumatura giallastra. Subito dopo lo scenario cambiò e mi trovai nel bel mezzo del giardino di Hogwarts, esattamente appena fuori dalle mura. Il tempo trascorreva lentamente, quasi a scatti, e i colori erano offuscati da una coltre di nebbia, che rendeva lo scenario simile ad un film di un decennio fa! Era uno di quei sogni in terza persona, quindi la Me Coscienza stava in alto, invisibile a tutti, mentre la Me Sogno viveva quell'avventura e solo dall'alto mi resi davvero conto di quanto fossi bassa e di come mi stessero male i capelli in quel momento. Una volta svegliata sperai vivamente che non apparissero così anche nella realtà. Attorno alla ME Sogno passeggiavano persone di ogni tipo, dai Tassorosso ai Professori, e tutti avevano in viso una maschera bianca, quelle che usano spesso a teatro per dimostrare l'apatia e la mancanza di sentimenti. La piccola ME si portò le mani al volto con fare preoccupato. Forse temeva di essere come gli altri, di non avere più il viso, ma per sua (E mia) fortuna ritrovò le sue grandi labbra e le gote paffute, perciò sembrò subito tranquillizzarsi. Passò altro tempo, forse il sogno ebbe una svolta, ma non lo ricordo. Purtroppo non sempre sono lineari e a volte si ricordano solo alcuni pezzi, magari quelli più salienti! Le immagini tornarono e quella volta la piccola me si trovava nella Foresta Proibita, accerchiata da tutti i suoi amici, Grifondoro e non, e tutti avevano la maschera. Non vi erano più colori, sembravano essere tutti inghiottiti dalla macchia d'inchiostro che stava sporcando sempre più la pagina del mio sogno. La piccola me si guardava attorno spaesata, cercò di parlare ai suoi amici ma dalle sue labbra rosse non uscii alcun rumore, se non un respiro soffocato e poi un singhiozzo. I suoi amici, o quello che rimaneva di loro, incominciarono ad avvicinarsi. Passo, dopo passo, la distanza tra di loro diminuiva sempre di più e la piccola me sentiva già le loro mani sul suo corpicino. Non sapeva perché, ma c'era qualcosa di minaccioso in loro. Forse la maschera? Ma i suoi (miei) dubbi furono chiariti quando questi, ormai solo ad un passo da lei, si tolsero contemporaneamente la maschera, mostrando così il loro viso...peccato che non vi fosse più niente che lo ricordasse. Niente occhi, bocca o naso, solo un sottile strato di pelle che si stirava ogni qualvolta muovessero il capo. Solo allora la piccola me riuscì ad urlare e...

    AHIIII!!

    Borbottai, affondando la faccia nel cuscino, mentre anche l'altra gamba cadeva dal letto rumorosamente. Non avevo finito il sogno/incubo che mi ritrovai stesa sul pavimento della mia camera, avvinghiata al cuscino e con le coperte attorcigliate al busto. Ci misi parecchi secondi a capire cosa fosse realmente successo e quando mi resi conto di essere viva e nella mia realtà mi misi a sedere immediatamente, incastrandomi ancora di più nelle coperte. Mi strofinai gli occhi, ma mentre lo feci sentii una dolorosa fitta alla testa, probabilmente dove avevo appena sbattuto. Me la massaggiai per vari minuti, cercando di fare mente locale, per poi gettare uno sguardo al letto sfatto. Ero così piccola che persino il letto da quella prospettiva sembrava altissimo. E infatti dovetti lanciare il cuscino con tutte le mie forze per farlo atterrare sul cuscino nel punto giusto, neanche fosse il lancio del martello o del giavellotto. Mi guardia attorno per qualche istante e, con la bocca ancora impastata dal sonno, feci un grande sbadiglio da fare invidia ad un leone. Poi, mentre mi portavo educatamente la mano alla bocca, sfiorai appena il mio naso e allora mi ricordai il sogno, quindi senza pensarci due volte mi alzai in piedi, dimenticandomi di essere avviluppata come un salame nelle coperte. Ma per fortuna non ero così goffa come sembrava e riuscii a non ruzzolare per terra rovinosamente, così corsi verso lo specchio, avvinghiandomi alla cornice con insistenza e con gran sollievo incontrai immediatamente i miei grandi occhi da civette. Sorrisi come una stupida tra me e me, lanciando continui e lunghi sospiri. Non ero mai stata così felice di vedere quella faccia tonda e quei capelli arruffati, davvero arruffati. Perciò, una volta tranquilla e serena, mi voltai verso la stanza e lì potei vedere con mia grande rammarico di essere rimasta sola all'interno della stanza. I letti erano vuoti, alcuni rifatti alla perfezione altri meno, ma comunque erano vuoti. Mi portai una mano alla nuca e la grattai appena.

    Ma che...

    Pensai ad alta voce, sempre più sconcertata. Da sei anni erano ormai le mie compagne di stanza e da sei anni si dimenticavano sempre di svegliarmi. Non sapevo bene se lo facessero apposta o cosa, ma era imbarazzante essere sempre quella in ritardo, benché, come ho già detto, sia nel mio DNA. Le mie guance si colorarono di un vivo rosso, nonostante non ci fosse nessuno intorno a canzonarmi ma potei immaginare chiaramente la voce di Sirius nella testa e sperai con tutta me stessa che stesse ancora dormendo, magari chiuso nel bagno per uno scherzo di James. Così, con ancora la testa tra le nuvole, mi indirizzai verso la doccia, frettolosamente! Se la stanza era vuota allora voleva dire che era tardi...ma che dico, tardissimo! Ovviamente non mi resi conto della fioca luce dell'alba e che la camera spoglia era dovuta alle mie compagne fin troppo mattiniere!

    (...)


    Uscii dalla camera con i capelli ancora umidi e legati malamente in un cosa bassa. Non ero solita truccarmi, perciò riuscii a prepararmi abbastanza velocemente, giusto il tempo di rendersi più presentabile del solito, e con i capelli che gocciolavano appena sul viso mi incamminai verso la Sala Grande. Sentii il mio pancino brontolare. Ero piccolina, ma mangiavo per cinque e stranamente non mettevo su neanche un chilo, il che era una fortuna ma non potevo fare a meno di pensare alla menopausa. Giravano voci terribili su questa, tutte dicevano che ci si sformava e si diventava più larghe che lunghe e sinceramente l'idea mi terrorizzava parecchio. Non volevo che la mai pancia si gonfiasse fino a non farmi vedere più i miei piedi!! Rabbrividii al solo pensiero e con un semplice gesto della mano aprii la grande porta della Sala Grande, soffiando via una ciocca dal viso, e davanti a me si mostrò la solita Sala Grande, stanza che continuavo a ritenere bellissima e ricca di magia. Individuai subito il tavolo dei Grifondoro e mi ci avvicinai quasi saltellando, passando un'ultima volta la mano tra le punte dei capelli ancora umide.

    Buon giooorno.

    Mostrai subito un largo sorriso, colpevole, alzando appena le spalle e così salutai il gruppetto che si era formato al nostro tavolo : Lily, Marlene e..

    Dorcas, giusto?

    La indicai con un sorriso, Lily ci parlava spesso di lei, prendendo posto davanti alle altre, sbuffando appena. Allora, dopo un profondo respiro, misi su un'espressione seria e un po' corrucciata, mentre allungavo entrambe le mani verso il pane tostato e la marmellata.

    Certo che avreste potuto svegliarmi...ogni anno la stessa storia, non è che vi state dimenticando di me, vero?

    Cercai di assumere un tono tragico, ma il mio tono di voce era troppo dolce e delicato per sembrare anche solo un po' grave o arrabbiato, anche perché quando mi infuriavo seriamente incominciavo a squittire come un topolino. Già, parecchio fastidiosa. Feci scivolare lo sguardo lungo la Sala Grande e mi stupii che ci fossero così poche persone ai tavoli. Eppure era tardi no? Probabilmente erano le nove o poco più.

    Ma perché siamo così pochi questa mattina?

    Ma solo dopo aver fatto quella domanda così ingenua e innocente mi resi conto del perché. Che sciocca che ero stata! Mi ero fatta così prendere dalla solitudine della stanza che non avevo buttato neanche una volta l'occhio sull'orologio. Mi battei una mano sulla fronte, storgendo le labbra in una piccola smorfia. "Che tonta", pensai tra me e me, guardando le altre con vivo imbarazzo che si mostrò subito dopo anche sulle mie gote paffute.

     
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  5. Ayuna
     
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    ϟ LILY EVANS ϟ GRYFFINDOR


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    Lily si versò del succo di zucca mentre sbadigliava. Fortunatamente non c'era nessuno nelle vicinanze in quel momento, non era stato uno sbadiglio molto femminile il suo. A bocca spalancata e senza mano davanti alla bocca, sua madre si sarebbe arrabbiata se l'avesse vista. Sua madre era una donna elegante e precisa, non apprezzava la mancanza di buone maniere. Lily si servì delle uova e prese a mangiare. Le piaceva quando la Sala Grande era così vuota, per di più quella si preannunciava una bellissima giornata visto lo splendido cielo che ornava il soffitto della Sala Grande. Quel soffitto creato per magia rispecchiava sempre il meteo esterno per cui doveva splendere un bellissimo sole fuori. Quella giornata non poteva cominciare meglio, tanto più che nei paraggi non c'erano nemmeno gli sposini. Era così che Lily chiamava Potter e Black. Le due persone più energiche e arroganti che conoscesse. Non le piace molto quando c'erano loro in giro perchè succedeva sempre qualcosa e facevano sempre un gran chiasso. Per non parlare del fatto che James non perdeva occasione per tentare di invitarla ad un appuntamento, che lei puntualmente rifiutava. C'era da dire che James era decisamente insistente e non si rassegnava mai. Lily aveva assegnato un soprannome e tutti e quattro i ragazzi che formavano la combricola di Potter. Il gruppo era chiaramente Pottercentrico, tutto e tutti ruotavano intorno a James. Quando stava insieme a Sirius sembravano due giovani sposini a sentire come bisticciavano, per questo Lily li chiamava così. Non aveva una gran voglia di sentirli schiamazzare di prima mattina rovinandole la colazione, momento per lei sacro. Così veniva sempre a mangiare presto in modo da evitarli. Stava per prendere del pane tostato quando qualcuno si sedette accanto a lei. Non dovette neanche voltarsi, appena udì la voce capì subito che era Malene. Voltandosi non fece altro che avere una conferma che fosse fosse proprio lei. Sembrava che si fosse appena svegliata in maniera brusca, come se fosse stata strappata dal letto e si fosse preparata in fretta. La ragazza non le sorrise come al solito, ma si esibì in un cipiglio pomposo che strappò a Lily una sorriso. Marlene era un'ottima attrice quando voleva.
    Nutro il mio corpo e la mia mente, lady Lene... Voi che fate già in piedi a quest'ora? Siete caduta dal letto?
    Lily assunse la stessa aria d'importanza di Marlene e si esibì perfino in un rigido inchino all'amica. Riuscì a reggere il gioco forse per 2 minuti prima di scoppiare a ridere.
    Ahahah scusa Marlene, non ce la faccio... La tua faccia con quell'espressione mi fa morire! disse senza smettere di ridere.
    In quel momento una voce le impedì di stuzzicare un altro po' la sua amica. Lily si voltò fissando con i suoi occhi verde smeraldo la nuova arrivata. Era Dorcas, una ragazza di Tassorosso che Lily aveva conosciuto l'anno scorso il 1 Settembre sull'Hogwarts Exspress. La tassa non era cambiata molto durante l'estate, aveva sempre i suoi lunghi capelli color miele e la macchina fotografica accanto. Lily ricordava che Dorcas le aveva detto di essere appassionata di fotografia e che portava sempre la macchina con sé. Ricordava anche che l'anno prima le aveva fatto vedere delle foto fatte dal lei. Lily ne era rimasta affascinata, la tassa era fantastica nello scegliere i soggetti. Stava per salutarla e presentarla finalmente a Marlene, quando la ritardataria fece la sua comparsa. La sua divisa era tutta storta e aveva i capelli bagnati, la solita Alice. Il perchè Alice e Marlene avessero un pessimo rapporto con la sveglia per Lily era un mistero. Fatto sta che guardò entrambe con evidente stupore. Vederle in piedi prima delle 8 era un vero miracolo, cosa quanto mai rara. Lily fu tentata di chiedere a Dorcas di fare una foto alle due per ricordare il momento.
    Sì lei è Dorcas, Dorcas Meadowes di Tassorosso. Ci siamo conosciute in treno l'anno scorso. Dorcas, loro sono Marlene McKinnon e Alice Bryce, le mie compagne di stanza non che dormiglione numero uno della torre di Grifondoro! le presentò Lily con un sorrisetto divertito.
    Le piaceva prendere in giro le sue amiche per il fatto che dormivano troppo e arrivavano sempre tardi. Lily lanciò un'occhiata ad Alice.
    Non ti ho svegliato perchè è prestissimo! E poi non ci dimentichiamo di te... E' che è impossibile svegliarti la mattina, ci abbiamo provato, vero Marlene? si rivolse a Dorcas Dorcas dovresti fotografare questo evento... Non credo mi capiterà più di vederle tutte e due in piedi così presto...
     
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    Dorcas non sapeva bene cosa fare dopo aver salutato l amica , il suo primo pensiero era di ritornare al tavolo dei tassi , dove si sentiva protetta e coccolata in quella piccola nicchia dove delle amiche assonnate stavano beh … a un occhio ben attento come il suo si stavano addormentando davanti alle proprie colazioni , dei soggetti fin troppo ignari . La mano della tassa passo senza indugi nella sua borsa e poi alla macchina fotografica, prima che qualcuno se ne accorgesse aveva fotografato le due amiche. Con un ghigno felice e forse un po’ strano da vedere sul viso di quella tassa dolce , Dorcas si rivolse di nuovo alle due Grifondoro che di colpo diventarono tre. Lo stupore nel vedere che una come Alice Bryce si ricordasse del suo nome fu enorme . Cerco di mettere in fila due parole sensate ma grazie a Merlino Lily le venne incontro. Come al solito quella ragazza era gentile e piuttosto premurosa nei suoi confronti. Infatti da quando Dorcas le aveva detto che non era molto brava a fare amicizie forse al inizio perché troppo introversa e via via per il carattere troppo spumeggiante Lily si era persa a cuore la ragazza - e per fortuna- pensò Dorcas , anche in quel momento stava cercando di farla uscire dal suo piccolo guscio iniziale .
    foto dici perché no ho già la macchina in mano
    E senza neanche avvisare una delle tre ragazze fece un primo piano interessante a tutte e tre . Era sempre soddisfatta del lavoro che faceva nelle sue foto , forse era l unico peccato di presunzione che aveva quello di dire che gli riuscivano parecchie belle foto. Fece un sorriso alle tre ragazze , erano un bel terzetto e proprio da quel pensiero a Dorcas venne un idea
    Hei mettetetevi vicine ... vi faccio una foto asiieme




    chiedo venia per lo schifio post ma sono mortissima
     
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  7. -Alive
     
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    ϟ Marlene E. McKinnon ϟ Gryffindor





    E' strano pensare a quanta importanza le persone diano alla puntualità: insomma, non era una cosa realmente esistente, solo una qualche convenzione inventata da un tale così indaffarato da decidere di essere così rigoroso con gli altri. Certo, non dico di mancare completamente un appuntamento o rendere l'attesa dell'altro così lunga da farlo disperare, ma un po' di suspense ci vuole sempre no? Io da parte mia non ero mai puntuale, m almeno sempre un filo in ritardo, sia nel tempo libero che per quanto riguardava la scuola. L'ultima a consegnare un compito, l'ultima ad arrivare in classe, l'ultima a dare ascolto ai professori o almeno tra tutte le mie amiche io ero l'unica comportarmi così, quasi come se il resto non mi toccasse e il tempo mi scivolasse semplicemente addosso. A volte mi capita di guardarmi intorno e soffermarmi ad osservare le mie amiche: Lily era la perfetta ragazza, bellissima e studiosa. Era simpatica, conosciuta ad Hogwarts, soprattutto perché Potter le corre da sempre dietro come un cagnolino, ma sempre carina e gentile con chi lo meritava. Riusciva sempre a trovare la cosa giusta da dire in ogni occasione, tranne quando James le faceva saltare i nervi, ovvio. Poi c'era Alice, piccola e dolce. Una dormigliona, esattamente come me, forse non rigidi come Lily per quanto riguardava lo studio, ma altrettanto forte e determinata. Alice è la classica ragazza-infermiera: chiunque abbia bisogno di una mano può tranquillamente rivolgersi a lei. Alla fine arrivo a me: carina, ma una specie di maschiaccio per la maggior parte delle volte, con un carattere troppo lunatico per molte persone. Eppure, nonostante questo, riuscivo sempre a stringere amicizia con gli altri e divertirmi a più non posso. Ero forse la più irresponsabile delle tre? Beh, probabilmente si. Lily nel frattempo si era versata del succo di zucca, appena prima di rispondermi. Risi anche io con lei e infondo mi aveva davvero sorpreso molto continuando con quel tono ottocentesco e facendo quella specie di rigido inchino.
    Cadere dal letto sarebbe stato decisamente molto meglio. Un raggio di sole ha deciso di svegliarmi...a volte penso che i dormitori dei serpeverde mi sarebbero andati più a genio. Si, erano nei sotterranei giusto? Mi pareva proprio che la loro sala comune avesse una finestra a contatto col lago nero. Chissà se potevano vedere la piovra gigante. Ecco, queste sono le mie domande di primo mattino: succede questo se mi sveglio troppo presto! Nel frattempo una ragazza bionda, evidentemente di Tassorosso, aveva raggiunto il nostro tavolo e aveva salutato velocemente Lily. Mi pareva di averla già vista da qualche parte, ma non ricordavo di averla conosciuta meglio. Probabilmente la conoscevo solo di vista, ma non sembrava male come ragazza e da come Lily si rivolgeva a lei sembrava tutt'altro che antipatica. Stavo per salutarla quando un piccolo fulmine piombò tra di noi e la sua voce squillante salutò tutte battendomi sul tempo. A quanto pareva anche Alice si era svegliata prima quel giorno: un evento davvero unico. Lily ci presentò alla svelta e così riuscii a intromettermi nella conversazione. Piacere, Marlene. Posso trovarti un nomignolo? Qualcosa tipo Cassie... Non volevo traumatizzare subito la ragazza, ma adoravo dare soprannomi agli altri. A quel proposito, ne avrei dovuti trovare altri per Alice e Lily; ogni anno cercavo di inventarmene almeno uno nuovo per ogni mia amica e probabilmente erano tutte stanche della mia fantasia, ma a me non pesava per nulla, quindi...Annuii quando Lily rispose a Alice e infondo concordavo pienamente; prima di riuscire a svegliarla Hogwarts poteva benissimo crollare e la terra smettere di vivere. Quando Dorcas scattò il primo piano a tutte quante sperai vivamente di essere riuscita bene, poi mi avvicinai a Lily e Alice per fare come aveva detto la Tassorosso. Mi raccomando ragazze, sorridete. Lo so che di fianco a me sfigurerete di sicuro ma mostratevi almeno felici di poter stringervi a questa meravigliosa bellezza! Dissi indicandomi e cercando di atteggiarmi da ragazza vanitosa; meglio esser positivi che sprofondare nell'oblio della negatività no?
    E comunque Dorcas, hai bisogno anche tu di una foto insieme a noi. Appena troviamo qualcuno che ci aiuti... In fondo c'erano pochissimo persone in Sala Grande a quest'ora, ma almeno uno studente che ci scattasse la foto l'avremmo trovato. Beh, si sperava!
     
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